sabato 11 gennaio 2014

Continua la lunga catena di eventi catastrofici che potrebbero riguardare anche la terra...



Dal 24 Agosto 2003, giorno in cui è stato scoperto l’asteroide 2003 Qq47, gli astronomi americani stanno studiando con esattezza il grado di minaccia di questo corpo celeste che, con una massa di 2.600 milioni di tonnellate, un diametro di 1,2 Km ed una velocità di 30 Km/sec, in caso di impatto con la Terra sprigionerebbe la stessa energia di una bomba atomica con una potenza equivalente di 278 milioni di Kiloton.

mercoledì 8 gennaio 2014

Meglio tenersi informati ...

Spazio: eruzione solare in corso, potrebbe scatenare una tempesta geomagnetica
08 gennaio 2014
SWPC Forecasters are anticipating G3 (Strong) Geomagnetic Storm conditions to occur on January 9 and 10. The source of this disturbance is a fairly fast Earth-directed coronal mass ejection (CME) launched from centrally-located Region 1944 at 1832 UTC (1:32 p.m. EST) on January 7. Full evaluation and modeling of this event has refined the forecast and indicates a fairly direct interaction with Earth, with the WSA-Enlil model putting arrival mid-morning UTC on January 9 (very early morning EST). In addition, the S2 (Moderate) Solar Radiation Storm associated with this event is currently near, but below, the S3 (Strong) threshold, with values leveling off at this time. At the Sun, Region 1944 remains well-placed and energetic.




Sua Maestà, il Sole, ha volute celebrare l’anno nuovo con uno spettacolo degno di nota. Proprio il primo gennaio ha fatto la sua comparsa sull’orizzonte occidentale della nostra stella una delle macchie solari (sunspot) più grandi dell’ultimo decennio. La macchia è composta da diversi spot scuri, di cui il più esteso misura approssimativamente quanto due Terre, mentre tutta la configurazione si estende per una lunghezza pari a circa sette volte il diametro del nostro pianeta. La macchia solare è stata catalogata come AR1944, dove il prefisso sta per regione attiva: oltre alla macchia vera e propria sulla superficie (che appare più scura in quanto più fredda delle zone circostanti), la regione attiva comprende anche parti dell’atmosfera soprastante, in particolare della corona.




Come suggerisce il nome, le regioni attive possono originare alcune tra le più potenti esplosioni solari: i brillamenti (flare), che sprigionano intense emissioni di radiazione a causa del rilascio di energia magnetica, o le espulsioni di massa coronale (CME), che catapultano nello spazio gigantesche nubi di materiale solare.

La rotazione del Sole ha portato AR1944 a trovarsi in questi giorni in bella vista proprio al centro del disco, un palcoscenico perfetto per i fuochi d‘artificio che sono seguiti. Il 7 gennaio, nei paraggi della nuova grande macchia solare, sono stati infatti registrati due flare, di cui il secondo è stato catalogato di classe X 1.2 , dove la lettera X denota la classe di emissioni più intense. Si è quindi trattato del primo flare significativo dell’anno appena iniziato.




Associata al brillamento, si è verificata anche un’espulsione di massa coronale (qui un’animazione, qui il filmato della sonda SOHO) diretta in parte verso la Terra che, secondo il NOAA’s Space Weather Prediction Center, probabilmente produrrà per un paio di giorni una tempesta geomagnetica di moderata entità. Fino a tutto il 10 gennaio, alle più alte latitudini, sarà dunque molto facile assistere a spettacolari aurore polari.


AR1944 è ancora ben attiva e possiede un campo magnetico instabile, per cui è abbastanza facile che torni a eruttare ancora. Per tenersi aggiornati, oltre al già citato sito governativo del NOAA statunitense, si può consultare SpaceWeather.com, sempre in inglese. [fonte]
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Ennesimo avvertimento...

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In corso una gigantesca eruzione solare

Più potente ultimi 10 anni. Sciame particelle potrebbe investire Terra domani

08 gennaio, 17:25
La macchia solare AR1944, la più grande degli ultimi dieci anni (fonte: Karzaman Ahmad, Langkawi National Observatory)La macchia solare AR1944, la più grande degli ultimi dieci anni (fonte: Karzaman Ahmad, Langkawi National Observatory)
E' in corso una gigantesca  eruzione solare, la più potente degli ultimi dieci anni, e lo sciame di particelle potrebbe investire la Terra il 9 gennaio, dove potrebbe provocare una tempesta geomegnetica. E' quanto emerge dalle stime dell'Agenzia americana per l'atmosfera e gli oceani (Noaa), basate sui dati dell'osservatorio solare Soho, della Nasa (Solar and Heliospheric Observatory).

Foto NASA/SOHOA scatenare l'eruzione solare è stata la macchia chiamata AR1944, comparsa sul Sole il 7 gennaio. Ha una regione attiva è larga più di 200.000 chilometri ed ha emesso un getto di particelle in direzione della Terra, dove i suoi effetti potrebbero farsi sentire il 9 gennaio, con spettacolari aurore polari e probabili tempeste magnetiche che potrebbero mettere a rischio i satelliti per le telecomunicazioni e il funzionamento delle linee elettriche.

La macchia ha prodotto infatti un brillamento di classe X, la più alta su una scala di 5 classi. Secondo le stime del Noaa è del 60% la probabilità che lo sciame di particelle diretto verso la Terra possa provocare tempeste geomagnetiche.
Il Noaa prevede infine con una probabilità dell'80% che ci saranno oggi altre eruzioni di classe M, la terza sulla scala, ed il 50% di ulteriori eruzioni di classe X.