lunedì 12 settembre 2016

"Si vis pacem, para bellum." A volte non c'è altro rimedio, purtroppo. Tutto quello che dovete sapere sull'Atto Unico Europeo e sul trattato di Maastricht...


Che dire di quest'altro post? Ė cambiato qualcosa da allora se non in peggio? Lascio a voi ogni ulteriore commento. Siete in ben 20.000 a seguirmi, seppure non risultano iscritti per mio volere nel blog, ogni commento costruttivo è ben gradito, fate quindi sentire la vostra voce... non a me, ma a chi deve ascoltare e può fare qualcosa per sbrogliare questa matassa intricata... e non dimenticate che nel nostro piccolo, anche noi possiamo fare grandi cose tutti insieme...

Come promesso, dopo avere scritto e considerato sulla Costituzione e sul male operare di questo attuale e illegittimo Governo italiano, amplio il raggio d'azione concentrando la mia e la vostra attenzione su quanto è stato deciso nel lontano 17 Febbraio 1986...

A Lussemburgo, proprio in quella data,  nove Stati membri, e solo dopo nel 28 Febbraio 1986 dalla Danimarca, dall'Italia e dalla Grecia, è stato firmato l'Atto Unico Europeo. Questo documento rappresenta la prima modifica sostanziale del trattato che istituisce la Comunità Economica Europea ed è entrato in vigore il primo Luglio del 1987.
Detto atto è composto da un preambolo e 4 titoli e contiene una serie di dichiarazioni adottate dalla Conferenza. Il preambolo illustra quelli che sono gli obiettivi principali del trattato ed esprime la volontà di tutti gli Stati membri di modificare le loro relazioni con il fine di realizzare un Unione Europea. In esso viene altresì sottolineato il carattere unico dell'atto che rappresenta l'insieme delle disposizioni comuni per una cooperazione nel settore della politica estera e quindi della Comunità Europea. In fine di tante buone intenzioni, ma non dimenticate che di buone intenzione ne sono lastricate anche le strade dell'Inferno, sarebbe dovuto essere, e uso un condizionale che per motivi che tutti conosciamo bene è d'obbligo, quello di migliorare in modo significativo la situazione economica e sociale di tutti gli Stati membri e quindi dell'intera Comunità.
Al tempo si consentì, dissero per facilitare la realizzazione del mercato interno ed evitare inutili fasi di stallo, che il Consiglio potesse prendere decisioni seguendo il criterio della "maggioranza qualificata" e non tramite una votazione unanime, primo passo questo che consentì l'utilizzo della pratica della manipolazione diplomatica e quindi il pericoloso inizio di un percorso politico certamente non democratico a pochi eletti. L'unica eccezione che venne fatta a tal proposito, fu relativa alle disposizioni fiscali, a quelle riguardanti la libera circolazione dei cittadini nonché ai lavoratori dipendenti. L'AUE sancì in modo formale l'esistenza del Consiglio Europeo legittimando così le conferenza e le decisioni prese dai capi di Stato e Governo, non dimenticate però il famoso criterio della "maggioranza qualificata"...

Allora i poteri del Parlamento Europeo vennero potenziati talmente tanto nel dialogo internazionale, che gli venne riconosciuta la "possibilità di una doppia lettura delle proposte legislative" lasciando fuori il settore dell'ambiente seppure il tutto alla fine veniva sempre e comunque sottoposto alle delibere della "maggioranza qualificata"...
Fatta la legge, scoperto l'inganno, e non aggiungo altro.

Mi impensierisce un'altra considerazione...
Nell'atto si precisano le disposizioni sulle competenze di esecuzione, e all'art.10, che modifica l'art.145 si dice che il Consiglio conferisce alla Commissione le competenze effettive di esecuzione degli atti, anche se il Consiglio "può riservarsi" di esercitare le competenze di esecuzione in casi specifici...
Mah!

Che dire poi relativamente all'art. 118 A che autorizza il Consiglio, che delibera sempre a "maggioranza qualificata" ( ... e aggiungo io si riserva quindi il potere di fare quello che più gli piace e chissà se mai ha seguito il criterio del "buon padre di famiglia! ) nel quadro della cooperazione, ad adottare prescrizioni minime (?) per promuovere il miglioramento e facilitare tutto.

Altra considerazione...
Che fine ha fatto la politica comunitaria di coesione economica e sociale volta a bilanciare gli squilibri creatisi nella realizzazione del mercato interno relativi agli Stati membri meno sviluppati? E' chiaro, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo, che più di qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare, ma tutto viene comunque spinto avanti non si sa bene verso dove... solo pochi intimi lo sanno, quelli che fin dal principio hanno voluto che tanto accadesse.

Arriviamo così al famoso e famigerato trattato di Maastricht, anch'esso colmo di buone intenzioni e amorevole predisposizione all'altruismo. Detto documento venne firmato a Maastricht il 7 Febbraio del 1992 ed è entrato in vigore il 1 Novembre del 1993. Il trattato in questione ha una struttura complessa. Il preambolo è seguito da 7 titoli. Il primo contiene le disposizioni comuni alle Comunità, alla politica esterna comune e alla cooperazione giudiziaria.
Il secondo comprende le disposizioni che modificano il primo trattato CEE.
Con il terzo e il quarto titolo si modificano rispettivamente i trattati CECA e CEEA.
Il quinto introduce le disposizioni relative alla politica estera e di sicurezza comune (PESC).
Il sesto contiene le disposizioni relative alla cooperazione nei settori della Giustizia e degli Affari Interni (JAI).
Nel settimo e ultimo titolo figurano le disposizioni finali.
Il Trattato di Maastricht crea (... a parole e con le famose buone intenzioni!) l'Unione Europea che risulta essere costituita da 3 pilastri:
--- Le Comunità Europee
--- La politica estera e di sicurezza comune
--- La cooperazione di polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale

Attraverso l'Euratum gli Stati membri esercitano (... dovrebbero... ) congiuntamente la loro sovranità rispettando le istituzioni comunitarie, il Consiglio e il Parlamento Europeo, il diritto comunitario da parte della Corte di Giustizia. Relativamente alla politica estera e di sicurezza comune, le disposizioni contenute nell'Atto Unico Europeo (AUE) vengono riviste e il processo decisionale governativo prevede l'unanimità (!).

Ma il bello, si fa per dire, viene adesso...

Il terzo pilastro, quello relativo alla cooperazione nei settori della Giustizia e degli Affari Interni, afferma che l'Unione deve ( ... io direi "dovrebbe" alla luce dei fatti!) svolgere un'azione congiunta per garantire  ai cittadini un adeguata protezione in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia...

Con il trattato di Maastricht il ruolo del Parlamento Europeo viene potenziato ulteriormente e il suo campo decisionale si estende in modo pericoloso. La durata della Commissione passa da 4 a 5 anni per uniformarsi a quella del Parlamento Europeo e come l'Atto Unico, anche questo Trattato, non solo mantiene il ricorso al voto a "maggioranza qualificata" in sede di Consiglio, ma addirittura lo potenzia!

 Cosa pensare poi relativamente ai 3 elementi che dovrebbero caratterizzare la politica economica? Semplicemente che sono fumo negli occhi e niente di più! Gli Stati membri devono (...dovrebbero... ) garantire il coordinamento delle politiche economiche e istituzionali e istituire una sorveglianza multilaterale su questo coordinamento, invece le uniche cose che sono capaci di garantire sono, l'applicazione delle norme di disciplina finanziaria e le verifiche di bilancio.  Ma guarda tu, qualcosa allora funziona! (Chissà mai perché!)

Che dire poi dei tanti paroloni sprecati nel momento in cui è stata instaurata la moneta unica?!?
Tutti, e ripeto tutti gli Stati sarebbero dovuti essere preparati a dovere prima del suo trionfale ingresso...
Invece c'è stato chi, in modo subdolo e calcolato, ha pensato a se lasciando precipitare gli altri dentro il vorace " euro-hole".

L'unica cosa che è certa a questo punto è il fatto che esiste la BCE (Banca Centrale Europea) e che a parte i pochi "primi della classe" ( ... si fa per dire naturalmente, in certe condizioni tutti lo sarebbero...) che hanno giocato sporco fin dall'inizio, molti, troppi degli Stati membri sono più che incasinati e alla mercé degli altri che altro non fanno se non dare loro il colpo di grazia per spartirsi poi le ceneri (...questo non sarà mai, ficcatevelo nella "zucchina" una volta per tutte, meglio la morte!).

Ditemi piuttosto, cari eletti... che fine ha fatto il principio di sussidiarietà che, all'art. A prevede che l'Unione debba prendere decisioni il più vicine possibile ai suoi cittadini, tutti ovviamente?
Mi domando altresì come e quando detta Unione è stata ed è vicina ai cittadini italiani e non solo...
Soprattutto adesso che in questo bel paese, sfruttato e maltrattato anche dal suo stesso Governo illegittimo mentre tutti fanno finta di niente, si sta verificando una situazione tale, causata dalla famosa ciliegina di troppo sulla torta o se preferite dalla così detta goccia che fa traboccare il vaso, generata dal flusso migratorio inarrestabile di cui solo l'Italia si sta facendo carico, mentre gli altri Stati presidiano le loro frontiere e alzano muri, che impone l'intervento immediato dell'intera Comunità e non solo, direi a questo punto, prima che noi si arrivi alla guerriglia civile e chissà che altro che non lascerà, credetemi, nessun "podere immacolato".

Domando ai membri che costituiscono la così detta "maggioranza qualificata" se dall'alto della loro esperienza (... reale, presunta o di comodo...) hanno considerato che se qualche "pezzo" (Brexit) ... perché è in questo modo che ci considerate, viene a mancare, poi un altro e un altro ancora, che il destino di questa "Bella Comunità Europea" di cui amate tanto riempirvi la bocca, sarà quello di ritrovarsi inevitabilmente in una fase di stallo irreversibile e a quel punto la vostra capacità decisionale a "maggioranza qualificata" vi servirà a ben poco.
Allora saranno solo cavoli amari per tutti, nessuno escluso. Da noi è entrato, grazie alla vostra maggioranza qualificata e cieca, alla vostra cupidigia e sete di potere, " il famoso e famigerato cavallo di Troia"... quello pieno di mercenari pronti a tutto che vogliono solo prendersi in modo selvaggio e veloce, quello che andate cercando anche voi da anni, seppure con lenta e inesorabile diplomazia. I metodi del "nuovo conquistatore" ... quello che odia la vita, l'Occidente, persino se stesso, che massacra i bambini, che violenta e uccide le donne, che vuole annientare e distruggere il mondo intero, creerà l'Apocalisse ovunque, e in quell'ovunque ci abitate anche voi non solo noi.

Ci osservate al microscopio credendo di essere i migliori, pensate, di essere al sicuro, ma ditemi, su quale assurdo logaritmo si basa questa vostra sciocca convinzione?
Nell'universo intero, nel quale la terra altro non è che un minuscolo puntino, tutto si muove e tutto si basa su un perfetto equilibrio spaventosamente precario, pensateci bene grandi, piccoli esseri.

Io mi rifiuto di stare solo a guardare e grido a gran voce che amo il mio grande bel Paese, il paese che è stato di: Giuseppe Garibaldi, Giotto, Leonardo da Vinci, Giacomo Leopardi, Niccolò Machiavelli, Anna Magnani, Eduardo de Filippo, Artemisia Gentileschi, Galileo Galilei, S. Francesco d'Assisi, Federico Fellini, Enzo Ferrari, Michelangelo Merisi, Dante Alighieri, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Primo Carnera, Giuseppe Verdi, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Eleonora D'Arborea che è riuscita a preservare, per tutta la durata della sua vita, l'indipendenza della mia amata isola, Guglielmo Marconi, Giacomo Matteotti, Michelangelo Buonarroti, Maria Motessori, Francesco Petrarca, Luigi Pirandello, Marco Polo, Giacomo Puccini, Raffaello Sanzio, Antonio Stradivari, Alessandro Volta e tanti, tanti altri!
Adesso questo grande Paese ha bisogno d'aiuto, l'aiuto di tutti voi, non dimenticate mai chi eravamo un tempo.







                                                                                  Giulia Assunta Vinci



















domenica 11 settembre 2016

Diritto alla Resistenza e non solo, meglio sapere. "Mala tempora currunt, sed peiora parantur... " (Cicerone)





Diritto alla Resistenza passiva, attiva e non solo...


Salve cari lettori, ho notato con piacere che siete oramai più di diecimila... seppure per mio volere nessuno di voi può iscriversi. Comunque sia è garantita, a chiunque lo voglia, la possibilità di essere uno dei tanti viandanti virtuali che passano per leggere quanto scrivo. Mi scuso per non riuscire ad essere presente come vorrei, ma per motivi di lavoro, e colgo l'occasione per informarvi del fatto che questo inverno uscirà il mio nuovo libro, non mi è possibile diversamente. Dalle statistiche ho visto che, nonostante tutto, le frequentazioni aumentano e sono di nazionalità sempre più variegate, e questo mi piace!
Spero che anche questa volta possiate dissetarvi almeno un po' fermandosi a questa mia fonte virtuale.


L'argomento che andrò ad affrontare in questo post, che risulterà assai lungo rispetto agli altri per motivi che capirete leggendo, è piuttosto pesante, ma è anche l'unico che può consentire di affrontare la realtà.
Saltando qua e la sulla "home di facebook" e non solo, dopo aver visto una marea di video, letto i vostri commenti e dopo averne fatti altrettanti io stessa, non potendo fare altro in quei momenti che condividere in pieno il malcontento generale e la voglia di  "alzare il tono della voce" in qualche modo, ho sentito la necessità di rileggere per bene quanto dice la Costituzione Italiana, soffermandomi ovviamente sulle parti che solo pochi sembrano conoscere bene e che invece interessano tutti, soprattutto in questo momento. Mi spiego senza fare troppi giri di parole perché il tempo stringe e c'è tanto da dire ma soprattutto da fare.

Ritornando alla Costituzione ad un certo punto si legge:" Quando i pubblici poteri violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la Resistenza all'oppressione è un diritto/ dovere per i cittadini."
Mi sembra tutto chiaro sino a questo punto, l'italiano è italiano soprattutto in questo caso, e non è interpretabile neppure se lo si volesse fare con dolo.
L'art. 54 della Costituzione dice che la Resistenza mira alla conservazione di un sano e legittimo regime politico eletto dal popolo in modo democratico, cosa che non è stata relativamente al governo attuale...
Il diritto di Resistenza trova la sua legittimazione nel " principio della sovranità popolare " sancito nell'art. 1 della Costituzione che rappresenta la legittimazione all'intero Ordinamento Giuridico.
L'art.1 recita : " L'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione."
Scendiamo più a fondo...
Dall' art. n° 1 all'art. n° 12 vengono riconosciuti all'essere umano diritti assoluti per i quali esiste anche una tutela a livello internazionale, la dichiarazione universale dei diritti dell'essere umano del 1948 approvata dall'ONU. C'è anche una Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'essere umano e delle libertà fondamentali adottata dal Consiglio d'Europa, firmata a Roma nel 1950, entrata in vigore nel 1953 e ratificata nel 1955.
(Inutile precisare, visto il mio amore per gli animali, che tale tutela, in una società che dichiara di essere civile, deve essere estesa, a livello globale. a tutti gli esseri viventi...)
Detto ciò, non fa male rispolverare, in più ci servirà dopo, un altro aspetto fondamentale che aiuta a capire bene quali siano i doveri e i diritti di ogni italiano...
" I cittadini sono tenuti alla fedeltà non alla cieca obbedienza. Alle leggi se queste, con i loro contenuti e l'illegittima interpretazione personale da parte di chi deve solo applicarle, non toccano e intaccano l'obbligo di Fedeltà alla Costituzione. Il diritto/ dovere alla Resistenza è riconosciuto ad ogni singolo cittadino e non solo al suo insieme, così come la sovranità assoluta. Nello specifico: l'art. 4 del DLL n° 288 del 1944 legittima la Resistenza attiva, non solo passiva, ad un pubblico ufficiale e a un corpo politico, amministrativo o giuridico qualora queste funzioni pubbliche vengano esercitate in modo arbitrario quindi illegittimo. L'art. 51 del Codice Penale esclude la punibilità dei fatti compiuti "nell'esecuzione di un dovere" o "nell'adempimento di un diritto/dovere" imposto proprio da una norma giuridica, o come nel caso della Resistenza, da un art. della stessa Costituzione. L'art. 650 del  Codice Penale legittima la "disobbedienza" contro i provvedimenti  non legalmente dati dall'autorità riconosciuta dal popolo. Tale dovere si estende anche ai militari, il cui dovere alla disobbedienza all'ordine manifestamente illegittimo, è previsto dalla legge n° 382 del 11-07-1978 che, all'art.4 stabilisce: "Il militare al quale viene impartito un ordine manifestamente illegittimo, e la cui esecuzione costituisce in modo palese un reato, ( ...quindi anche venir meno alla Fedeltà giurata alla Costituzione, alla Patria e alla bandiera)  questi al dovere di non eseguire l'ordine." Norma questa, ribadita nell'art. 25 del Regolamento di disciplina delle Forze Armate varato con DPR n° 545 del 1986.

Inoltre va tenuto ben presente, in quanto sembra che, soprattutto chi di dovere, l'abbia dimenticato,  che l'art. 3 recita : "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'Uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti all'organizzazione politica, economica e sociale del paese."
Quindi che sia chiaro, a chi di dovere, che le interpretazioni personali relativamente al contenuto e all'applicazione delle leggi sono illegittime: "In sede di giudizio, in situazioni uguali, due soggetti non possono ricevere un trattamento differente. A tutti devono essere garantite le medesime opportunità."

Esistono gli strumenti per reagire in modo concreto come potete ben vedere...

Credo anche che il tempo dei litigi tra poveri sia finito, sono certa che il continuare a lamentarsi ora in una trasmissione ora in un altra serva solo a far salire vertiginosamente l'audience di chi pianifica quei programmi con moderatori tutti da ridere, seppure comprendo che sia difficile organizzarsi una volta che si è dentro la fossa dei leoni... si fa per dire naturalmente... perché nella maggior parte dei casi si tratta solo di iene che divorano tutto quello che gli capita nel piatto strafregandosene delle giuste lamentele della gente che, nonostante tutto, spera ancora che qualcosa possa cambiare senza fare niente di concreto...
E' giunta l'ora di puntare i piedi in modo deciso e serio. Dite che qualcuno "lassù in Parlamento" la smetterebbe di cazzeg....e fare il cazz..e, se, fregandocene di manifestazioni, referendum sino a che saremo in grado di eleggere un Governo sano e legittimo che ci possa davvero rappresentare, smettessimo tutti insieme di pagare le tasse?
In fin dei conti questo castello in aria costruito senza fondamenta, altro non è che un associazione a delinquere, ma pur sempre una sorta di società seppure fallimentare, che tappa i buchi spolpando, o meglio disossando oramai, i cittadini che pagano senza che gli venga garantito nemmeno il minimo. Senza i nostri contributi questa "società " è destinata a fallire definitivamente e in un tempo assai breve, e tutti coloro che hanno sbagliato dovranno pagare.

( Prima parte... )


                                                                                                        Giulia Assunta Vinci