domenica 11 settembre 2016

Diritto alla Resistenza e non solo, meglio sapere. "Mala tempora currunt, sed peiora parantur... " (Cicerone)





Diritto alla Resistenza passiva, attiva e non solo...


Salve cari lettori, ho notato con piacere che siete oramai più di diecimila... seppure per mio volere nessuno di voi può iscriversi. Comunque sia è garantita, a chiunque lo voglia, la possibilità di essere uno dei tanti viandanti virtuali che passano per leggere quanto scrivo. Mi scuso per non riuscire ad essere presente come vorrei, ma per motivi di lavoro, e colgo l'occasione per informarvi del fatto che questo inverno uscirà il mio nuovo libro, non mi è possibile diversamente. Dalle statistiche ho visto che, nonostante tutto, le frequentazioni aumentano e sono di nazionalità sempre più variegate, e questo mi piace!
Spero che anche questa volta possiate dissetarvi almeno un po' fermandosi a questa mia fonte virtuale.


L'argomento che andrò ad affrontare in questo post, che risulterà assai lungo rispetto agli altri per motivi che capirete leggendo, è piuttosto pesante, ma è anche l'unico che può consentire di affrontare la realtà.
Saltando qua e la sulla "home di facebook" e non solo, dopo aver visto una marea di video, letto i vostri commenti e dopo averne fatti altrettanti io stessa, non potendo fare altro in quei momenti che condividere in pieno il malcontento generale e la voglia di  "alzare il tono della voce" in qualche modo, ho sentito la necessità di rileggere per bene quanto dice la Costituzione Italiana, soffermandomi ovviamente sulle parti che solo pochi sembrano conoscere bene e che invece interessano tutti, soprattutto in questo momento. Mi spiego senza fare troppi giri di parole perché il tempo stringe e c'è tanto da dire ma soprattutto da fare.

Ritornando alla Costituzione ad un certo punto si legge:" Quando i pubblici poteri violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la Resistenza all'oppressione è un diritto/ dovere per i cittadini."
Mi sembra tutto chiaro sino a questo punto, l'italiano è italiano soprattutto in questo caso, e non è interpretabile neppure se lo si volesse fare con dolo.
L'art. 54 della Costituzione dice che la Resistenza mira alla conservazione di un sano e legittimo regime politico eletto dal popolo in modo democratico, cosa che non è stata relativamente al governo attuale...
Il diritto di Resistenza trova la sua legittimazione nel " principio della sovranità popolare " sancito nell'art. 1 della Costituzione che rappresenta la legittimazione all'intero Ordinamento Giuridico.
L'art.1 recita : " L'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione."
Scendiamo più a fondo...
Dall' art. n° 1 all'art. n° 12 vengono riconosciuti all'essere umano diritti assoluti per i quali esiste anche una tutela a livello internazionale, la dichiarazione universale dei diritti dell'essere umano del 1948 approvata dall'ONU. C'è anche una Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'essere umano e delle libertà fondamentali adottata dal Consiglio d'Europa, firmata a Roma nel 1950, entrata in vigore nel 1953 e ratificata nel 1955.
(Inutile precisare, visto il mio amore per gli animali, che tale tutela, in una società che dichiara di essere civile, deve essere estesa, a livello globale. a tutti gli esseri viventi...)
Detto ciò, non fa male rispolverare, in più ci servirà dopo, un altro aspetto fondamentale che aiuta a capire bene quali siano i doveri e i diritti di ogni italiano...
" I cittadini sono tenuti alla fedeltà non alla cieca obbedienza. Alle leggi se queste, con i loro contenuti e l'illegittima interpretazione personale da parte di chi deve solo applicarle, non toccano e intaccano l'obbligo di Fedeltà alla Costituzione. Il diritto/ dovere alla Resistenza è riconosciuto ad ogni singolo cittadino e non solo al suo insieme, così come la sovranità assoluta. Nello specifico: l'art. 4 del DLL n° 288 del 1944 legittima la Resistenza attiva, non solo passiva, ad un pubblico ufficiale e a un corpo politico, amministrativo o giuridico qualora queste funzioni pubbliche vengano esercitate in modo arbitrario quindi illegittimo. L'art. 51 del Codice Penale esclude la punibilità dei fatti compiuti "nell'esecuzione di un dovere" o "nell'adempimento di un diritto/dovere" imposto proprio da una norma giuridica, o come nel caso della Resistenza, da un art. della stessa Costituzione. L'art. 650 del  Codice Penale legittima la "disobbedienza" contro i provvedimenti  non legalmente dati dall'autorità riconosciuta dal popolo. Tale dovere si estende anche ai militari, il cui dovere alla disobbedienza all'ordine manifestamente illegittimo, è previsto dalla legge n° 382 del 11-07-1978 che, all'art.4 stabilisce: "Il militare al quale viene impartito un ordine manifestamente illegittimo, e la cui esecuzione costituisce in modo palese un reato, ( ...quindi anche venir meno alla Fedeltà giurata alla Costituzione, alla Patria e alla bandiera)  questi al dovere di non eseguire l'ordine." Norma questa, ribadita nell'art. 25 del Regolamento di disciplina delle Forze Armate varato con DPR n° 545 del 1986.

Inoltre va tenuto ben presente, in quanto sembra che, soprattutto chi di dovere, l'abbia dimenticato,  che l'art. 3 recita : "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'Uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti all'organizzazione politica, economica e sociale del paese."
Quindi che sia chiaro, a chi di dovere, che le interpretazioni personali relativamente al contenuto e all'applicazione delle leggi sono illegittime: "In sede di giudizio, in situazioni uguali, due soggetti non possono ricevere un trattamento differente. A tutti devono essere garantite le medesime opportunità."

Esistono gli strumenti per reagire in modo concreto come potete ben vedere...

Credo anche che il tempo dei litigi tra poveri sia finito, sono certa che il continuare a lamentarsi ora in una trasmissione ora in un altra serva solo a far salire vertiginosamente l'audience di chi pianifica quei programmi con moderatori tutti da ridere, seppure comprendo che sia difficile organizzarsi una volta che si è dentro la fossa dei leoni... si fa per dire naturalmente... perché nella maggior parte dei casi si tratta solo di iene che divorano tutto quello che gli capita nel piatto strafregandosene delle giuste lamentele della gente che, nonostante tutto, spera ancora che qualcosa possa cambiare senza fare niente di concreto...
E' giunta l'ora di puntare i piedi in modo deciso e serio. Dite che qualcuno "lassù in Parlamento" la smetterebbe di cazzeg....e fare il cazz..e, se, fregandocene di manifestazioni, referendum sino a che saremo in grado di eleggere un Governo sano e legittimo che ci possa davvero rappresentare, smettessimo tutti insieme di pagare le tasse?
In fin dei conti questo castello in aria costruito senza fondamenta, altro non è che un associazione a delinquere, ma pur sempre una sorta di società seppure fallimentare, che tappa i buchi spolpando, o meglio disossando oramai, i cittadini che pagano senza che gli venga garantito nemmeno il minimo. Senza i nostri contributi questa "società " è destinata a fallire definitivamente e in un tempo assai breve, e tutti coloro che hanno sbagliato dovranno pagare.

( Prima parte... )


                                                                                                        Giulia Assunta Vinci



















2 commenti:

  1. Leggete soprattutto la seconda parte, sempre di Settembre.... prima che trovino il modo di farla sparire...

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  2. Leggete bene la seconda parte, sempre di settembre... sono due...uno di oggi!

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